Fedor Dostoevskij è un importante autore russo, conosciuto come il maestro della profondità
e dell’esplorazione psicologica. Le sue opere si concentrano sui lati più oscuri della
mentalità umana, creando poi una visione dell’uomo cupa e triste. È per questo suo
pessimismo che diventò un importante scrittore del suo tempo e rimane allo stesso tempo
attuale. La sua bibliografia contiene quattordici romanzi e venti racconti e ognuno parla di
una sfaccettatura della mentalità umana sfruttando messaggi profondi e domande
esistenziali.
Dostoevskij nacque nel 1821 a Mosca in una famiglia discendente da una nobile e viene
cresciuto in un clima autoritario, questo insieme ad altre esperienze influenzarono
notevolmente la sua visione della vita. Da giovane fu attratto da politiche radicali e fu persino
incarcerato e condannato ai lavori forzati per il suo coinvolgimento con un gruppo che
difendeva il cambiamento sociale. Questo evento colpì Dostoevskij e causò il
deterioramento delle sue condizioni mediche creandogli attacchi di epilessia.
Una delle caratteristiche principali delle opere di Dostoevskij è il suo pessimismo che lungo
la sua vita prevede sempre di più la figura della morte, un ottimo esempio può essere
L’idiota in cui vi sono riferimenti alla morte e al pensiero umano negli istanti prima della sua
morte. Questo suo pessimismo può essere visto ancora meglio nelle opere: Delitto e
castigo, I fratelli Karamazov, che fu la sua ultima opera, e Memorie dal sottosuolo che
presentano ragionamenti sulla sofferenza, l’immoralità e la disperazione dell’uomo.
Dostoevskij distrugge inoltre le illusioni dell’idealismo presentando una dura realtà in cui
l’umanità è schiava dai propri vizi e debolezze.
All’interno di Delitti e castigo Dostoevskij racconta di uno studente Raskolnikov e la sua
mente tormentata. Raskolnikov commette un omicidio per uno scopo più alto e di
conseguenza viene mangiato dal senso di colpa. Parlando delle varie fasi del crollo mentale
del ragazzo e delle conseguenti problematiche psicologiche, Dostoevskij presenta una
morale complessa che mette in discussione la moralità e la natura della colpa di una
persona.
Invece nell’opera I fratelli Karamazov, considerata l’opera più importante di Dostoevskij,
affronta la complessità dell’esistenza, della fede e della moralità. Il romanzo esplora la vita e
le interazioni dei fratelli Karamazov, ognuno dei quali rappresenta un aspetto diverso
dell’umanità. Attraverso le prove dei fratelli, Dostoevskij affronta delle domande
sull’esistenza di Dio, sulla natura e sull’inutilità degli sforzi umani.
Le opere create da Dostoevskij non sono semplici racconti di miseria e disperazione, bensì
testi in cui si esplora la condizione umana. Lui approfondisce la complessa rete che è il
pensiero umano, esponendo le contraddizioni, i difetti e i conflitti che ogni umano deve
affrontare nel suo profondo. I personaggi creati da Dostoevskij fungono da mezzi per offrire
una profonda analisi della moralità umana, del libero arbitrio e della lotta tra bene e male.
Il pessimismo di Dostoevskij non deriva da cinismo o dal desiderio di condannare l’umanità
per i suoi errori, ma da una preoccupazione per l’uomo e per l’animo umano. I suoi romanzi
fungono dunque da racconti premonitori per mettere in guardia contro i pericoli del
nichilismo, ovvero negare le idee tradizionali e delle morali sociali, del vuoto spirituale. Oltre
a fungere da segnale di pericolo, i racconti di Dostoevskij servono a incoraggiare l’auto
riflessione e l’introspezione.
In conclusione, Fedor Dostoevskij fu, ed è tuttora, un gigante della letteratura, le cui opere
lasciano un’impronta nella letteratura. La sua esplorazione del pessimismo e delle domande
esistenziali lo distingue come un importante filosofo e psicologo, attraverso i suoi libri riesce
a sfidare i lettori ad affrontare i propri aspetti più oscuri e cercare un significato nel caos.