• 2 Dicembre 2024

Il Signore delle Mosche – William Golding

DiLorenzo Celac

Mag 9, 2024

“Lo sapevi, no?… che io sono una parte di te? Vieni vicino, vicino, vicino! Che io sono la ragione per cui non c’è niente da fare? Per cui le cose vanno come vanno?” 

– il Signore delle Mosche

Scheda di lettura:

Autore: William Golding

Titolo: Il Signore delle Mosche

Anno di pubblicazione: 1954

Editore: Mondadori

Genere: Romanzo allegorico

Protagonisti: Ralph, Piggy e Jack

Pagine: 277

Ambientazione: Un’isola disabitata

Trama

La storia si svolge in un’isola disabitata dell’Oceano Pacifico durante un periodo di guerra. Dopo lo schianto di un aereo britannico, solo bambini sopravvivono e si trovano a dover organizzarsi per la sopravvivenza. Il protagonista, Ralph, un ragazzino di 12 anni che diventa leader ottenendo il consenso della maggioranza dei ragazzi. Stabilisce delle regole fondamentali per mantenere la pace e l’ordine: la prima consiste nell’accendere un fuoco in cima alla montagna per segnalare la loro presenza ad eventuali navi passanti; la seconda stabilisce che durante le assemblee solo chi tiene la conchiglia rosa può parlare (usata all’inizio della storia da Ralph per richiamare tutti i ragazzi presenti sull’isola). Jack, che avrebbe voluto essere leader, organizza un gruppo di cacciatori mentre gli altri ragazzi si dedicano alla costruzione di capanne, raccolta di frutta e al mantenimento del fuoco sulla montagna.

Con il passare del tempo, i ragazzi si distraggono sempre più con l’ozio e il divertimento, dimenticando il compito vitale di tenere acceso il fuoco per segnalare la loro presenza. Quando finalmente passa una nave il fuoco è spento perché il responsabile era a caccia in quel momento, causando quindi la perdita di un’opportunità di soccorso. Durante un’assemblea successiva l’autorità di Ralph viene messa in discussione, ma viene difesa da Piggy e Simone.

Una notte, i fratelli Sam ed Eric, incaricati a mantenere il fuoco acceso, vedono al buio il cadavere di un pilota appeso ad un albero col paracadute. Questi pensano vedendo questa figura pensano che sia una bestia, scappano per poi allertare gli altri. Jack promette di uccidere la bestia e crea una tribù che piano piano sottrarrà molti ragazzi dalla parte di Ralph.  

Simone, allontanandosi dalla spiaggia per riflettere, inciampa in una testa di maiale lasciata da Jack come offerta alla bestia. Simone vedendo le mosche che le volavano attorno la chiama “Signore delle mosche” e ha un’allucinazione in cui la testa gli parla dicendo che ormai lui sta già dentro a tutti i ragazzi e che Simone non deve rovinare il divertimento agli altri, altrimenti morirà. Simone dopo aver scoperto che la bestia in verità era solamente un cadavere di un pilota corre sulla spiaggia per dirlo ai ragazzi. La sua comparsa improvvisa spaventa la tribù di Jack che presi dal momento lo uccidono pensando possa essere la bestia.

Jack e la sua tribù successivamente rubano gli occhiali a Piggy per poter accendere il fuoco. Ralph, Piggy, Sam ed Eric decidono di affrontare la tribù, durante lo scontro tra Ralph e Jack Ruggero spinge un’enorme roccia che porterà alla morte di Piggy. Sam ed Eric vengono costretti ad unirsi alla tribù. Ralph fugge e si nasconde. Jack la mattina successiva manda i suoi cacciatori alla ricerca di Ralph, non trovandolo decide di dare fuoco a tutta la foresta, Ralph è costretto a scappare verso riva dove incontra un ufficiale della marina inglese. L’ufficiale rimprovera i ragazzi per le loro condizioni poco consone a ragazzi inglesi per bene. La storia si conclude con i giovani piangenti per la perdita di Piggy e Simone e per l’esperienza terribile.

L’autore

Sir William Gerald Golding è stato uno scrittore, insegnante britannico e vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1983 nacque in Cornovaglia nel 1911, studiò ad Oxford prima Scienze naturali per poi passare a Letteratura Inglese, lavorò come insegnante finché non scoppiò la guerra, momento in cui si arruolò nella marina. Alla fine della guerra ricominciò ad insegnare per poi scrivere nel 1952 un romanzo dal titolo “Strangers from Within” che però venne rifiutata da ben 21 editori, finché nel 1954 venne pubblicata dall’editore Faber&Faber con il nome di “Il Signore delle Mosche”, il suo romanzo più letto.

Commento 

Una delle citazioni più famose di Golding, “L’uomo produce il male come le api producono il miele”, descrive perfettamente molti degli ideali dell’autore, che alcuni potrebbero considerare pessimistici, ma io condivido questa visione. L’isola in cui si svolge la storia non ha nulla di malvagio o negativo, non ci sono popolazioni cannibali né creature o animali assassini. Ci sono solo cinghiali, alberi da frutto e un ambiente paradisiaco che potrebbe offrire una vita serena a chiunque. Tuttavia, è proprio questo il contesto calmo che evidenzia le barbarie commesse dai ragazzi, le quali non derivano dall’isola stessa ma dalla paura, avidità e desiderio di potere dei personaggi stessi.

Con questo romanzo Golding ci conduce in un viaggio alla scoperta della fragilità della civiltà umana (simboleggiata dalla conchiglia che viene poi distrutta alla morte di Piggy) e dalle tenebre che risiedono nelle profondità di ogni persona. Questa storia ci fa riflettere sulle nostre stesse idee e inclinazioni e su cosa potrebbe accadere quando non esistono strutture sociali e morali ad imporci in determinati modi.

Consiglierei questo libro agli amanti delle storie di avventura e a coloro che vogliono leggere qualcosa che possa dare spunti di riflessione sulla natura umana. Personalmente, ho trovato che la storia abbia un inizio un po’ lento ma che poi si acceleri anche troppo verso la fine soprattutto dopo la morte di Piggy.

“Il Signore delle Mosche” è un libro che fa riflettere molto e segna la mente del lettore, offrendo una prospettiva inquietante ma fondamentale sulle dinamiche della società e dell’individuo.

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