Feste e colori
-Celebrazioni per il Diwali
In ogni periodo dell’anno l’India si veste a festa, tingendosi di colori sgargianti. Ogni angolo risuona di musiche e canti celebrativi; ogni città diventa un tripudio di colori, canti e danze a tema sacro o profano. Il più grande festival indiano, che si tiene ogni autunno, è Diwali, la festa delle luci, che celebra la vittoria del bene sul male e della luce sulle tenebre. Ogni bagliore a Diwali sembra risplendere con più forza: i fuochi d’artificio scoppiettanti, la sagoma sinuosa e oscillante di un falò, il luccichio dei lumini all’interno di portacandela d’argilla. Tutto si tinge di un’atmosfera magica e fatata che coinvolge le città dell’India per più di cinque giorni. A marzo, un’altra importante ricorrenza è l’Holi Festival, il festival dei colori, definito anche il “festival dell’amore” perché in quel giorno le persone si riuniscono dimenticando ogni risentimento. Durante la ricorrenza, infatti, ci si tinge il viso e il corpo con polvere colorata per simboleggiare la rinascita, legata anche alla reincarnazione. Tra febbraio e marzo, da non dimenticare il coloratissimo e sfrenato Carnevale di Goa, introdotto dai portoghesi: tre giorni di puro divertimento presieduti dal Re Momo, il Re del Carnevale.
Abluzioni nel Gange a Varanasi
In ogni angolo dell’India si respira il senso del sacro. Anche nei luoghi più umili è possibile trovare un sorriso, un barlume di consapevolezza, una scintilla divina. Fulcro della devozione indù è il Gange, il fiume sacro che sgorga tra i ghiacciai dell’Himalaya e sfocia nel Golfo del Bengala. Le sue acque sono inviate in ogni parte dell’India per essere utilizzate nei riti religiosi. I fedeli compiono lunghi viaggi per bagnarsi nel fiume o immergervi le ceneri di una persona defunta, allo scopo di ricevere purificazione per la sua anima. I fedeli effettuano le abluzioni mattutine e serali presso i Ghat, le celebri scalinate che permettono di scendere al fiume. Lungo le sponde del Gange vi sono moltissime località dall’atmosfera spirituale, una più bella dell’altra. La più celebre è sicuramente Varanasi, la città sacra che ogni fedele induista deve visitare almeno una volta nella vita: i pellegrini giungono da ogni dove per le
abluzioni rituali nel Gange, da cui bisogna immergersi da almeno cinque diversi Ghat. Secondo la tradizione, immergersi lungo la sponda occidentale del Gange può liberare dal samsara, il ciclo di morti e rinascite. Qui si trova il tempio sacro dedicato a Visheswara, ossia Shiva come signore dell’universo. Luoghi del turismo religioso sono anche Haridwar, la “Porta di Dio”, una delle città più antiche dell’India; Rishikesh, la città natale dello yoga; Amritsar, Capitale spirituale dei sikh, con il meraviglioso Tempio d’Oro; Bodhgaya, il più importante luogo di pellegrinaggio buddista nel mondo, poiché qui Buddha ottenne l’illuminazione meditando sotto l’albero della Bodhi: è anche possibile soggiornare in uno dei tanti monasteri buddisti della zona per un ritiro spirituale.
Monumenti da sogno
-Taj Mahal
L’India è nota anche per i suoi incantevoli templi e per le magiche attrazioni culturali. Il monumento più iconico dell’India è sicuramente il Taj Mahal, mausoleo fatto costruire nel 1632 ad Agra dall’imperatore moghul Shah Jahan in memoria dell’amata moglie Mumtaz. Nella stessa città si trovano il Forte di Agra e la Tomba di Sikandra. Una città da non perdere per una visita culturale è Hampi, che concentra ben 100 monumenti tra templi e palazzi. Tra questi c’è il bellissimo Tempio Virupaksha, patrimonio UNESCO. Un’altra meraviglia da visitare sono le Grotte di Ajanta. Questo splendido complesso monumentale, interamente scavato nella roccia nel II secolo a.C., contiene sculture, dipinti e reliquie pregiate. A Mylapore, nei pressi di Chennai, si trova il Tempio di Kapaleeswarar, dedicato a Shiva.
Città storiche
-Jaipur, Palazzo dei Venti
Visitare l’India significa anche immergersi nel caos delle sue metropoli ricche di storia: un colorato miscuglio di etnie, religioni, culture che vi sorprenderà. Tra le principali città dell’India: la capitale New Delhi, splendida e frenetica, con i suoi 20 milioni di abitanti e il Red Fort, il Forte Rosso, antica residenza dell’impero Moghul; Mumbai, seconda città dell’India, capitale dell’intrattenimento e sede di Bollywood, la Mecca del cinema indiano; Calcutta, importante centro culturale e commerciale, con un intenso passato di colonia inglese; Jaipur, splendida capitale del Rajasthan; Jodhpur, la suggestiva “città blu”.
Le vette dell’Himalaya
-Monastero Lamayuru, Ladakh
Amanti dell’adrenalina? L’India è il luogo ideale per sfidare i propri limiti sulle vette più alte del mondo. Tra le vette dell’Himalaya è possibile intraprendere un’infinità di percorsi avventurosi, per fare il pieno di forti emozioni tra panorami da sogno. Nello stato di Jammu & Kashmir troviamo il Ladakh, tra le aree più suggestive dell’India; si tratta di una terra intrisa di cultura tibetana, con antichi monasteri come quello di Thiksey e pittoreschi villaggi sul fiume Indo dove file di bandiere di preghiera oscillano al vento. La capitale è Leh, situata a più di 3.500 metri di altitudine, che vanta panorami dalla bellezza incomparabile. Uno dei trekking più emozionanti è l’escursione allo Stok Kangri, cima panoramica alta 6.120 metri. Tra le più affascinanti bellezze naturali troviamo il lago Tso Moriri, uno specchio d’acqua salata a 4.600 metri di altitudine, circondato da montagne altissime. Un luogo davvero magico è la valle di Nubra, perfetta per ricaricare corpo e mente, il passo più alto al mondo raggiugibile in automobile. Si trova alla confluenza dei fiumi Shyok e Siachan, che formano una vallata su tre lati con una vista meravigliosa sulla catena del Karakorum. Una delle attrazioni principali è rappresentata dal ghiacciaio di Siachan. Nell’Himalaya indiana troviamo anche la pittoresca valle di Badrinath, costellata di fiori, con un affascinante santuario dedicato a Vishnu, situato a 3.150 m d’altitudine tra le catene montuose di Nar e di Narayan.
Cucina squisita
-Samosa con chutney
Ricca di spezie e aromi, la cucina indiana è l’ideale per risvegliare il nostro appetito e dare un tocco di vivacità alle papille gustative. Innanzitutto c’è da fare una distinzione tra la cucina dell’India del nord, che fa uso di carni ed è meno aromatica, e quella del sud, vegetariana e più speziata. In particolare, nel nord si usano i tipici forni di argilla conosciuti come tandoori, che danno origine a piatti come il pollo tandoori e il tipico pane naan. Un’altra specialità di carne è il pollo tikka masala, mentre i samosa, fagottini vegetariani con patate e aromi vari, sono un popolare street food. Un altro saporito piatto indiano è il daal, la tipica zuppa di lenticchie. Su ogni tavola non mancano mai le spezie come zafferano, cumino, cannella, tamarindo, pepe nero, curcuma e noce moscata. Particolarmente stuzzicante nei piatti è il garam masala, un mix popolare di spezie, composto da cardamomo, cannella, chiodi di garofano e spezie aggiuntive che variano a seconda della regione e della ricetta personale. Un popolare condimento indiano è il chutney, realizzato con verdure cotte, fresche o marinate e frutta con sapori dolci, acidi o piccanti.