Il caso di Lorenzo Parelli

Il caso di Lorenzo Parelli

Lorenzo Parelli era un ragazzo di diciotto anni con diverse passioni. È morto venerdì 22 gennaio 2022 schiacciato da una putrella, una trave d’acciaio che pesava circa 150 chili. Ha perso la vita mentre lavorava a Udine, precisamente presso lo stabilimento della Burimec a Launzacco, dove stava facendo uno stage gratuito nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro.

Frequentava il quarto anno nel settore della meccanica industriale, in un centro di formazione professionale a Pavia di Udine. Il fatto è accaduto nel suo ultimo giorno di tirocinio. La procura della cittadina friulana ha aperto un’inchiesta per accertare responsabilità e colpevoli e ha disposto il sequestro delle attrezzature con cui lo studente stava lavorando.
Il ragazzo ha avuto questo incidente nel pomeriggio del 21: intorno alle 14/14:30 una trave metallica gli è caduta addosso, colpendolo alla testa. All’arrivo dell’ambulanza, tutti i tentativi di rianimarlo sono risultati vani.

 Il sindaco della zona si è detto scioccato di fronte a quella scena. L’indagine sulla morte di Lorenzo è iniziata subito. Il titolare dell’azienda, Pietro Shneider, dove il ragazzo stava svolgendo il tirocinio, è il principale indagato. Dai primi riscontri emerge che in quel momento Parelli non stava realmente lavorando, ma si trovava in una zona a rischio. Dal momento che indossava il casco protettivo e i guanti quando è stato soccorso, gli investigatori vogliono ricostruire la scena dell’incidente. Secondo alcuni, il tutor era assente per malattia, secondo altri invece era stato sostituito. Per questo ora si stanno facendo accertamenti per capire se il cambio di tutor è avvenuto regolarmente, in che modo questo seguiva il ragazzo e se era presente al momento dell’incidente. Sarà necessario anche comprendere se l’incidente è stato una vera fatalità oppure se poteva essere evitato.

In seguito a questo avvenimento, davanti al Pantheon, a Roma, sono avvenuti diversi scontri tra polizia e studenti. Sono dovuti intervenire numerosi agenti per evitare che le centinaia di ragazzi si dirigessero verso la Camera dei Deputati e il Senato. Un gruppo di essi ha comunque proseguito la protesta, creando un corteo che si è poi fermato sotto il Ministero dell’Istruzione. I manifestanti hanno coperto i muri del MIUR con diverse scritte rosse come “Assassini”, “Questa scuola uccide” mentre altri hanno fatto degli striscioni con riportato “La vostra scuola uccide. Pagherete caro, pagherete per tutto. Stop all’alternanza scuola-lavoro”. La madre di Lorenzo si limita a dire: “Non incolpo nessuno, anche perché non so con esattezza cosa sia successo. Solo un fatto è certo, mio figlio è uscito per andare a scuola e non è più tornato”. Il segretario generale della CISL ribadisce che lo stage in un’azienda dovrebbe garantire il futuro ad un giovane, non condurlo alla morte. 

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